Tre uomini soli al comando, la loro maglia è azzurra, i nomi sono Stefano, Alberto e Totò.
Tre particelle impazzite sulla pista di Stoccarda che, venticinque anni fa, laureò Mei, Cova e Antibo padroni di un indimenticabile 10000 metri.
Li univa solo il Tricolore, loro così diversi fisicamente, così divisi da tecniche di corsa agli antipodi, fieri di una rivalità non urlata, frutto della straordinaria solitudine dei numeri primi.
La forza straripante, la solidità del campione, la fame sportiva: primo, secondo e terzo, con l’occupazione manu militari di quel podio e il racconto ai posteri di quello che contava davvero, cioè tre Italiani sui tre gradini del podio continentale, tre bandiere tutte uguali, un solo Inno.
E quelle immagini indimenticabili, accompagnate dalla voce rotta dall’emozione di Paolo Rosi: “è tutto uno scintillio d’azzurro”.
C’era una volta un’Italia che in Europa dominava le piste, soprattutto quando si trattava di soffrire e il sudore sgorgava copioso giro dopo giro.
Succederà ancora?
Mettete in loop questo video, chiudete gli occhi e correte. Con il sacrificio e l’allenamento duro anche i sogni possono diventare realtà.