
“Sognate l’impossibile. Non permettete a nessuno di dirvi che non ce la potete fare. Lottate e lavorate per raggiungere i vostri obiettivi. Mi mancano le parole. Devo un enorme grazie alle persone che sono qui, che sono nelle nostre fabbriche, la nostra avventura è stata monumentale, sono fiero di farne parte. Ringrazio la mia famiglia. Da ragazzo sogni questi momenti. Quello che ho raggiunto va ben oltre i miei sogni, spero di essere di ispirazione per altri. Mai mollare. Sempre inseguire i sogni”.
Non è un messaggio qualunque di qualunque altro pilota. Sono le parole di un grande pilota e possiamo dire di un grande uomo. Di un uomo che ha lottato contro pregiudizi più o meno velati, in un ambiente fortemente bianco per tradizioni, cultura e management. Eppure quest’uomo, questo campione ha raggiunto oggi in cima alla vetta più alta della formula 1 la leggenda inarrivabile. Affiancando Schumi ha dimostrato e smentito tutti con i fatti e le parole, con quelle parole che sono l’inizio di questo scritto. Lui ha sognato e ci ha creduto. E’ stato fortunato? Forse sì. Ma conoscete un campione che non ha mai sfruttato e avuto un pizzico di fortuna. Io no.
La vittoria di Hamilton, i suoi record, i suoi sette titoli sono meritati. Dire il contrario è mettere in dubbio l’essenza stesso dello sport, dove a vincere così tanto sono sempre i più forti. Quelli che se lo meritano. Come Lewis.
Carlo Galati