I quattro sigilli della Luna

Ancora una doppietta per Luna Rossa, con la prima regata che mostra lo scafo italiano autorevolmente a proprio agio anche in modalità “match race”: partenza vinta, come sempre e marcatura stretta dell’avversario, senza una sbavatura e con una capacità di manovra che fa accarezzare l’acqua, con eleganza e geometrica potenza, ai ragazzi guidati da Checco Bruni e James Spithill.

Niente da fare nei sei “bracci” per l’equipaggio inglese di Ineos, costretto a sperare in un errore di Luna Rossa, che non arriva, e fa barrare agli Italiani la casella delle tre regate vinte.

Nella quarta sono tre gli episodi che “segnano” il destino di Sir Ben Ainslie e compagni: l’ennesima partenza concessa allo scafo italiano, con tanto di “spanciata” in manovra che solleva pericolosamente la barca e fa tremare (e rallentare) l’equipaggio; la penalità stranissima, a metà regata, per uno sconfinamento del boundery di sinistra, dovuto probabilmente alla frustazione di vedere sempre e solo i “rifiuti” in acqua di Luna Rossa; il salto di vento sul lato destro del campo di regata che riduce il numero di manovre, rende inutili le continue virate e avvantaggia la barca che sta davanti, facendole prendere il vento sempre in anticipo sugli avversari.

Risultato: 4-0 e 40 secondi di vantaggio, circa ottocento metri di “luce” fra le due imbarcazioni e una sensazione, al momento, di assoluta superiorità in casa italiana.

Mancano tre successi per mettere le mani sulla sfida, sulla Prada Cup e sul sogno di incrociare le vele con Emirates Team New Zealand nell’atto finale dell’America’s Cup 2021.

Come diceva Seneca non c’è vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare: Luna Rossa è, al momento, una miscela perfetta di tecnologia, perizia velica e fattore umano, che le sta facendo vincere la battaglia dei mari contro la Perfida Albione.

Adesso serve calma e sangue freddo, ma questa Luna sembra destinata a svettare ancora, luminosa, sul mare di Auckland.

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