
Indossare quella tuta rossa, mettersi al volante e guidare quella vettura ha un peso specifico importante. Una responsabilità che può esaltarti o tirarti giù, schiacciandoti sotto il peso del blasone e di un cavallino giallo rampante di suo. Gli ultimi anni in casa Ferrari non sono e non saranno di certo ricordati come tra i più esaltanti ma avranno il merito di aver permesso, a quello che è unanimemente definito come predestinato, di soddisfare il non tanto recondito desiderio che ogni pilota di Formula 1 anela. Charles Leclerc ha guidato e vinto con la Ferrari, ha acceso e rianimato il cuore mai troppo pulsante, dei tanti appassionati ed innamorati della rossa trascinandoli verso lidi di entusiasmo che sembravano sopiti.
Questo è un dato di fatto. Questa è già sulla via della cronaca che si spera si faccia storia. Insieme a Charles, farà coppia un altro giovanotto di belle speranze, uno di quelli che il DNA del motorsport lo ha ereditato di famiglia, per la precisione dalla famiglia Sainz. Carlos, il piccolo della famiglia spagnola, ha anche lui mostrato le due doti, la sua cattiveria agonistica, la voglia di fare. Lo ha fatto però su altre monoposto e con altri team in cui si guidava un’auto di Formula 1. Guidare una Ferrati è altro ma…merita di stare lì con quella tuta rossa e con quello sguardo che dice tutto della sua fame, della sua voglia di vincere.
A Charles e Carlos la responsabilità di vestire Ferrari sapendo che cosa rappresenta nel mondo questo marchio: eccellenza italiana, una storia e una tradizione, che va onorata. Ed in Ferrari, è scritto nella sua storia, esiste un solo modo per farlo: vincere.
Carlo Galati