
Esiste una gara che è considerata iconica alle olimpiadi. Tra le decine di discipline e le centinaia di specialità c’è un momento in cui tutto si ferma, in cui gli occhi del mondo sono a guardare quei pochi infiniti secondi che sono la strada verso la leggenda. I 100 metri piani nell’immaginario collettivo sono quel momento lì, quello da non perdere per nessun motivo al mondo. Non importa se tu sia o meno un fan dello sport o un appassionato di quello sport: va vista, gustata, assaporata e archiviata nella memoria come un momento unico perché la sensazione è che qualcosa possa sempre accadere. Qualcosa di memorabile.
Non era alle olimpiadi Marcell Jacobs, non aveva gli occhi di tutti addosso ma era pur sempre quella gara lì, quel momento lì. Non importa che tu sia sulla pista d’atletica più famosa al mondo o sul track di Savona al 10° meeting di Savona-Memorial Ottolia e nemmeno nella gara finale ma in batteria, importante è fare l’impresa. Missione compiuta: 9”95 e nuovo record italiano.
Il 26enne bresciano nato in Texas sfrutta al meglio condizioni ideali (vento di +1.5 m/s) e migliora di 4/100 il primato nazionale che Filippo Tortu deteneva dal giugno 2018. L’accelerazione è di qualità, l’azione facile, leggera, forse persino meno fluida di altre volte. La parte finale, così decontratta, da guardare e riguardare. E infatti: il cronometro sputa un tempo che intere generazioni di velocisti e appassionati hanno solo immaginato. Gli altri sono lontani, Marcell è nella storia. Una storia ancora tutta da scrivere.
Carlo Galati