
Il fiato sospeso, il tempo sospeso e per un attimo anche il suo cuore e con esso il cuore di tutti noi. Inutile negarlo, lo spettro della paura che diventa orrore era davanti agli occhi di tutti. Non doveva andare in quel modo; no Christian, no.
Ed è stato proprio in quei momenti che si è capito che no, in quel modo non sarebbe andata a finire. È forse lo scatto dell’anno, uno di quelli destinati a raccontare lo sport attraverso l’immagine che cattura qualcosa di puro nella sua essenza. Facciamo fatica, faremmo fatica (anche perché forse non siamo particolarmente bravi con le parole) a descrivere meglio di quanto questo scatto possa fare, il concetto di squadra. Una simbiosi totale del tutto che diventa uno, del singolo parte di qualcosa di più grande. Un qualcosa che forse gli ha salvato la vita.
Non sappiamo ancora cosa sia avvenuto ad Eriksen nello specifico. Per quello ci sono i medici. Quello che sappiamo però è che la Danimarca, capitanata da Simon Kjaer, ci ha spiegato cosa voglia dire sentirsi parte di un gruppo, cosa significhi essere gruppo, proteggendosi nei momenti in cui tutto sembra scivolare via. Vita compresa.
Carlo Galati