La lunga estate nell’estasi di Gimbo

Arrivare in alto e restarci. Sembrerebbe un paradosso per chi di professione sfida le leggi gravitazionali, saltando in alto per poi ricadere verso il basso in una sorta di costante compromesso con le leggi della fisica. Un paradosso che non ha impedito a Gimbo Tamberi di continuare a volare anche dopo Tokyo in una lunga parabola che lo ha portato fino a Zurigo.

Dopo l’oro olimpico, il marchigiano si prende anche il titolo di Diamond League: nel meeting che ha chiuso la stagione. Tamberi è il primo italiano a vincere il diamante del massimo circuito dell’atletica mondiale. Il marchigiano, vero mattatore anche davanti al pubblico, prima arriva fino a 2.30 senza errori, poi vince la gara a 2.32 e infine sale addirittura a 2.34 (a Tokyo aveva toccato quota 2.37), con un risultato che conferma la sua statura assoluta del campione.

Poi lo show oltre l’atletica: giri di campo con la medaglia d’oro al collo, foto, sorrisi e il saluto del campione olimpico. Il personaggio e l’atleta che tutti amano a cui tutti vogliono bene; per questo non c’è premio che valga il cuore di chi tifa per te.

Carlo Galati

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