
Come ai vecchi tempi: potente, agile sui pedali, impressionante in una progressione che lascia senza fiato; i suoi avversari su tutti. Ed è stato bellissimo rivederlo così, rivedere Vincenzo Nibali tornare ad alzare le braccia al cielo nella sua Sicilia, lì dove da professionista non aveva mai vinto e dopo un digiuno di due anni dall’ultima vittoria.
Un’apoteosi davanti alla propria gente, per dimostrare al mondo, ma prima di tutto a se stesso, che lo Squalo è vivo più che mai nonostante un biennio pessimo che avrebbe tolto la speranza e la voglia di continuare a quasi tutti. Dopo aver vinto tutti e tre i grandi Giri perché andare avanti? La risposta sta nelle lacrime di fine gara, nell’incredulità mista stupore di chi ha visto e riassaporato quel dolce gusto della vittoria, ribadendo che al tavolo dei più grandi di sempre c’è posto per Vincenzo Nibali. E chissenefrega che la carta d’identità dica 37 anni; la classe cristallina può mettere da parte tutto. Anche il tempo che passa.
Carlo Galati