
E’ un periodo d’oro per il tennis britannico. Uno di quei periodi che non ti fa guardare al passato con nostalgico confronto ma che ti proiettano con ottimismo al futuro. Dopo la splendida vittoria di Emma Raducanu a New York, la stagione americana si è chiusa con la vittoria di un altro suddito di Sua Maestà; nello specifico Cameron Norrie, nuovo maestro dopo la vittoria ottenuta ad Indian Wells.
Norrie, numero 26 del mondo prima dell’inizio del torneo, è il primo giocatore non compreso tra i primi 25 del mondo a vincere il torneo del deserto californiano dopo Ivan Lujbicic che trionfò nell’edizione del 2010. Molti potrebbero sorprendersi a vedere questo volto nuovo, sconosciuto ai piani alti del tennis, vincere un Masters 1000. Però riflettendoci bene quanto fatto da Norrie è assolutamente in linea col suo percorso e non è affatto un traguardo piovuto dal cielo senza campanelli d’allarme, come magari successo alla succitata Raducanu. Quello sì che è stato qualcosa senza precedenti; invece il successo di Cameron ad Indian Wells è stato solo un altro ostacolo affrontato e superato da un giocatore che conosce la strada adatta a lui e decide di percorrerla al suo ritmo.
A 26 anni Norrie ha appena raggiunto il suo best ranking alla posizione n. 15 e soprattutto si posiziona al decimo posto della Race To Turin con 2840 punti, proprio davanti a Jannik Sinner che ha 2595 punti e che proverà a superarlo questa settimana al torneo di Anversa. Un passettino alla volta il giovane britannico potrebbe arrivare a Torino ed entrare di diritto in quel gotha tennistico che avrà bisogno di nuovi personaggi e nuovi volti. Step by step, uno potrebbe essere il suo.
Carlo Galati