The man who changed the game

È successo. Sapevamo tutti, lui in primis che questo momento sarebbe arrivato, ed è arrivato. Il romanticismo della questione (cosa che non guasta) vuole anche che ciò sia accaduto nell’arena più famosa al mondo, il Madison Square Garden: Steph Curry ha stabilito il record di triple segnate nella storia della NBA. Ha fissato il nuovo limite a 2977…and counting.

L’ errore più grande che si rischia di commettere nel parlare di questo traguardo, e più in generale di Curry, è quello di dare tutto per scontato. Perché il canestro arrivato dopo poco più di 4 minuti, può sembrare un gesto semplice, meccanico, quasi automatico. C’è di sicuro una predisposizione genetica ma anche tanto allenamento alla perfezione.

Il sorpasso di Curry ai danni di Ray Allen (ex primatista) era ampiamente annunciato. Il fatto che fosse inevitabile, però, nulla toglie all’eccezionalità dell’impresa. Forse un giorno ci dimenticheremo del numero di triple segnate o dei titoli vinti, ma di certo ci ricorderemo sempre come Steph Curry ci ha fatto sentire. E questo, che la palla entri o esca dal canestro, ben più degli anelli vinti e dei premi individuali accumulati, è il marchio della vera grandezza.

Carlo Galati

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