
La fine di un’Olimpiade è sempre un momento che ha l’amaro retrogusto di un bellissimo ed emozionante viaggio che finisce. È la conclusione di due settimane che portano con se la ragionevole consapevolezza che qualcosa di grande sia successo, una dolce pausa di due settimane dall’ incessante fluire del mondo che guarda alla fiamma olimpica come unica luce in un momento di oggettivo buio per l’umanità. Pechino ha mostrato al mondo il suo volto più bello, fatto di precisa organizzazione e di tecnologia al servizio dello sport.
Per lo sport italiano Beijing 2022 è stata una spedizione vincente, fatta di 17 medaglie: per numero, solo dietro a Lillehammer del 1994. Ma non è stato solo questo. La cerimonia di chiusura delle 24esime Olimpiadi segnano anche il conto alla rovescia verso il sogno italiano del 2026 che vedrà Milano e Cortina dividersi l’onore e l’onore di ospitare quanto di più grande ci sia nel mondo dello sport, accendendo quella torcia olimpica che si spera possa essere simbolo di rinascita totale. L’impresa sarà grande così come l’impegno. La strada è tracciata, il viaggio che aspetta tutti quelli che hanno a cuore lo sport nel nostro Paese sarà lunga e non priva di ostacoli. Ne varrà di sicuro la pena.
Carlo Galati