
Com’è possibile che un continente votato agli sport dove la fatica la fa da padrone, in cui la corsa su lunghe, lunghissime distanza è sempre stata un tratto distintivo di tutta l’Africa, da nord a sud, passando per gli altipiani etiopi ed eritrei, non aver mai avuto un esponente di alto livello nel ciclismo, sport che nella fatica affonda il proprio DNA? Ed è proprio da quelli altipiani che arriva Biniam Girmay, 21 anni e 359 giorni, luogo di nascita Eritrea. Stupendo tutto il mondo del ciclismo, questo ragazzo che giusto ieri diceva di non conoscere nemmeno il percorso, ha conquistato la Gand-Wevelgem 2022. Il primo africa a conquistare una Classica del ciclismo.
Con una meravigliosa volata a quattro, questo classe 2000, corridore della Intermarché – Wanty – Gobert Matériaux, ha avuto la meglio su Christophe Laporte (Jumbo-Visma), primo a lanciare lo sprint, Dries Van Gestel (TotalEnergies) e Jasper Stuyven (Trek-Segafredo). Un risultato storico che permette all’Africa di entrare nel palmares delle grandi classiche di questo sport. Per Girmay si tratta della prima vittoria nel ProTour, la settima della sua giovanissima carriera.
Una carriera che è solo all’inizio: “È incredibile che sia riuscito a conquistare questa vittoria. Molto è cambiato per me, ma questo significa che c’è un futuro luminoso per i corridori africani e allora voglio che i complimenti vadano a tutti gli africani”. Un movimento quello africano in netta crescita, seppur tra mille oggettive difficoltà e ha trovato in questo ragazzone il proprio portabandiera, che oggi ha scritto una pagina di storia di questo sport. La prima di tante altre a venire.
Carlo Galati