
Il tennis è questione di istanti, di momenti, di grandi errori che diventano opportunità, di esaltazione massima e scoramento profondo. Il confine tra la vittoria e la sconfitta è tanto labile quanto concreto. Il tutto nell’arco di pochi minuti, di pochi colpi, che sanciscono il vorrei dal posso. Jannik Sinner e Alexander Zverev hanno raccontato tutto questo in uno dei match emotivamente più intensi della stagione.
Il vorrei di Jannik si è spento sul 7-5 del tie break del terzo set, dopo tre ore e sette minuti di battaglia, di match che si è traslato dal tennis alla boxe trovando nella terra rossa, il contesto ideale per tali battaglie. Sinner ci ha fatto esultare, soffrire, ci ha tenuto col fiato sospeso ma non ci ha deluso. E non deve essere deluso neanche lui, perché i segnali che si stia andando nella direzione giusta ci sono tutti. Bisogna avere pazienza e sapere che il momento, quel momento, arriverà.
Dal 2021, infatti, lui ha un sensazionale 17-3 nel computo vittorie-sconfitte contro i tennisti classificati fra la posizione numero 6 e 30. Contro i top 5 però è 0-9. Quando ci si domanda dove deve fare il salto di qualità, ecco la risposta.
Carlo Galati