Roma non segua l’esempio di Londra

L’argomento è piuttosto sensibile, mosso dai venti di guerra che, da oriente, espongono l’Europa a grandi interrogativi. Lo sport non è ovviamente escluso. E il gran parlare ad oggi vuol dire tennis, vuol dire concentrarsi sulla decisione di Wimbledon di escludere atleti russi e bielorussi dal torneo londinese. Significa per l’Italia, ipotizzare un qualcosa di simile declinato sugli Internazionali di Roma.

La decisione è complicata, ma se non ho il minimo dubbio sulla necessità di impedire alla Russia di organizzare tornei nel proprio paese qualche dubbio mi viene pensando alla partecipazione delle squadre nazionali a tornei fuori dai confini russi, ma comprendo la decisione perché escludere una squadra nazionale colpisce leadership politica e opinione pubblica. Ho comunque pochi dubbi, sul fatto che escludere atleti di sport individuali sia un errore. Anzi, un boomerang. Il perché è facilmente intuibile.

Se è vero che l’Occidente rappresenta un modo di vivere migliore, se vogliamo davvero dare l’esempio bisogna lasciare un’impronta diversa. Un’impronta di libertà e di sport.

Carlo Galati

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