Alcaraz, il Niño che ha sconvolto il tennis

Che cosa possiamo dire ancora di Carlos Alcaraz? Era dai tempi di Nabaldian, nel 2007, che un tennista fosse in grado di battere nello stesso torneo il numero 1,2 e 3. In un crescendo rossiniano il 19enne spagnolo porta a casa lo scalpo di Nadal, Djokovic e Zverev, l’ultimo di questi battuto concedendo solo 4 game in finale. Semplicemente mostruoso.

Il nuovo Niño emoziona, gioca a tutto campo, senza paura intaglia dropshot imprendibili e martella rovesci lungolinea con la fluidità di Federer, si allunga sul campo con l’elasticità di Djokovic, morde i punti che contano e fionda il diritto come Nadal; ha la stessa mente tennistica di Murray. Un riassunto di quello che il tennis sa offrire se paragonato ai Fab4 che hanno dominato il circuito negli ultimi 20 anni.

Il tema, sempre più attuale non è se, ma quando. Quando tempo ci vorrà prima che Carlos raggiunga il numero 1 al mondo? Tutto passa dalla vittoria in uno Slam; sarà già a Parigi? Il 3 su 5 è il tassello mancante per capire quando questo ragazzo potrà arrivare lì dove è destinato che arrivi. In cima al mondo.

Carlo Galati

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