
Danzare è arte, farlo nell’acqua è magia. Le sincronette hanno un qualcosa che le differenzia sia dalle ballerine che dalle nuotatrici. Sono una sorta di ibrido che si posiziona a metà strada tra uno spettacolo è una performance, tra il gesto fine a se stesso e la competizione.
Ai mondiali di nuoto in corso a Budapest sono tante le missive emozionanti che arrivano, sia tra i colori azzurri che tra i giovanissimi 17enni che trionfano sui 100 e i 200 metri stile libero (cercare alla voce David Popovic), una su tutte è la storia di Anita Alvarez, sincronette, che ha incantato durante la sua esibizione, per poi abbandonarsi e affondare alla fine della stessa, scivolando perso la profondità della vasca ungherese. Ha perso i sensi, perdendo se stessa.
Solo l’intervento di chi la conosce bene, la sua allenatrice, ha evitato che la storia da raccontare non avesse il lieto fine che ha. Anita si è ripresa, ha ripreso a danzare nell’acqua, continuando a togliere il respiro a chi la guarda.
Carlo Galati