
“Olimpionica, mamma e avvocato” così la definisce Google cercandone oggi il suo nome. Allyson Felix è tutto questo ma soprattutto una fonte di ispirazione. Ha vinto tanto in vent’anni di carriera: 11 medaglie olimpiche, 19 mondiali, l’ultima di queste il bronzo nella 4×400 misti ai mondiali di Eugene.
È stata una stupenda atleta, dotata di una corsa sopraffina, di una falcata meravigliosamente elegante nel suo incedere, micidialmente efficace nei risultati. Ma la sua è una storia di vittorie anche lontano dalla pista; è la storia di una ragazza che ha fortemente rivendicato il diritto ad essere madre e che per quel diritto ha sfidato la vita e la Nike. Stava per morire durante il parto Allyson e non ha avuto paura di affrontare, da avvocato, la sua battaglia contro il colosso della moda sportivo che riduceva dell’80% il proprio compenso alle proprie atlete incinte.
Ha vinto tutte e due le battaglie, con il sorriso enorme di chi sa di aver lottato non solo per se stessa ma realmente per cambiare le cose. E le ha cambiate. Ha scritto la parole fine alla sua carriera da agonista lasciando in tutti noi una profonda tristezza mista a gioia, nel non vederla più gareggiare, nell’averla vista vincere. Tutto.
Carlo Galati