
Il campione olimpico di una disciplina è, per un quadriennio, il punto di riferimento per tutti. Le sue mosse vengono analizzate con il lanternino, gli avversari ne studiano i segreti, tutti ne parlano. La vita sportiva, e non solo, di Marcell Jacobs dopo Tokyo è stata quasi vivisezionata; ci potrebbe stare se consideriamo che prima dell’oro olimpico non in molti ne conoscevano le virtù. Quello che non ci sta è la critica selvaggia di chi non ha neanche il rispetto per un campione. Olimpico per di più.
In questo 2022 ha prima vinto il mondiale indoor poi ha dovuto saltare i mondiali outdoor per un problema muscolare che ne rendeva impossibile la potente falcata, depotenziando l’immenso arsenale in suo possesso. Una scelta da fare in vista degli Europei che, per i giochi del calendario dovuto allo stop per pandemia del 2020, ha visto slittare tutto di un anno sovrapponendo gli eventi. Ha avuto ragione lui: Marcell Jacobs ha vinto l’oro.
E se in molti, strappandosi le vesti, ne avevamo già messo in dubbio le potenzialità, derubricandolo a lampo nel nulla, il lampo ha dato un segnale forte, ancora una volta, correndo veloce e fermando il cronometro a 9,95. Tanto basta per zittire tutti, dimostrando di essere il campione che è e che sarà.
Carlo Galati