Il totem di Assago

È andata come in pochi speravano ma in tanti temevano. Ha vinto la Grecia di Giannis Antetokounmpo il dio greco della pallacanestro che tutti si aspettavano devastante ma che invece ha trovato pane per i suoi denti contro un’Italia tenace, dura e compatta, ma perdente: 81-85 lo score finale.

L’Italia sprofonda per tre volte a -15 a cavallo fra terzo e quarto periodo. I numeri non mentono. È uno svantaggio pesante, comprensibile per le difficoltà nell’attaccare una squadra scafata, pesante e fisica, e la concomitante presenza di un due-volte MVP che spande l’intera anima sul parquet. Eppure, quel -15 non rispecchia realmente la partita. Gli Azzurri sono squadra, gruppo, spirito. Hanno energia, trasmessa anche dallo splendido sold-out del Forum. E la pelle d’oca si alza di centimetri quando, nei secondi finali, Simone Fontecchio Stefano Tonut si ritrovano tra le mani il pallone del possibile aggancio per forzare l’overtime. 

Il ferro di Assago risuona per due volte consecutive, risucchiando altrettanti “nooo” disperati dai 12.000 che colmano gli spalti. Ma la strada è ancora lunga e le speranze intatte. La Grecia è passata ma guardare avanti con fiducia si può.

Carlo Galati

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