Filippo in…Ganna il tempo

Il record dell’ora prima, il record del mondo poi. Nel giro di una settimana; roba da marziani del ciclismo o comunque da chi vuole rivedere le logiche della fisica applicata allo sport. Insomma, comunque la si veda parliamo di imprese su imprese, il resto è racconto che scivola via veloce, bucando l’aria e mettendo il punto esclamativo su una sette giorni che Filippo Ganna ricorderà per tutta la vita. Il tutto con l’atteggiamento di chi rende semplice anche quello che apparentemente sembra impossibile.

E dire che l’azzurro non avrebbe voluto scendere in pista. Sentiva il peso della lunga stagione e dell’immenso lavoro che lo ha portato fino a tutto questo. Ma i compagni di questo fantastico gruppo azzurro che assomiglia sempre di più alla sua seconda famiglia, il c.t. Marco Villa e Giovanni Lombardi (più amico che agente) lo hanno pungolato e convinto a tornare in sella. Chi ti pedala accanto conosce il tuo valore. E meno male che Filippo ha accettato l’ennesima scommessa trasformandola in oro prima e in record (l’ennesimo) poi. Come in occasione del record dell’Ora, ha aumentato con gradualità fino all’esplosione dell’ultimo chilometro o dell’ultimo minuto volato a velocità mai viste nell’inseguimento chiudendo con il nuovo record del mondo dei 4 chilometri in 3’59”636 ad oltre 60 di media oraria. 

Non è un dettaglio dire che tutto ciò è stato possibile nella pista che ospiterà le olimpiadi di Parigi tra due anni; in quell’occasione Ganna e tutto il team Italia sarà chiamato a difendere l’alloro olimpico di Tokyo, una missione non semplice ma che comunque ha una strada già tracciata, traversando il tempo con una bicicletta. La scia è tinta d’azzurro.

Carlo Galati

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