
A vederlo in dirette sembrava uno di quei bug della Play, quando i giocatori cominciano a fare cose senza senso nei videogame si “incantano” e fanno cose senza senso. Oppure quando, sempre con il joystick in mano, si esagera con i numeri per innervosire l’amico-avversario. Questa volta però, durante Manchester United-Sheriff (3-0), era tutto vero: niente Play, niente bug e niente joystick.
L’autore è Antony terzino sinistro del ManU che stoppa palla e ruota su se stesso con il pallone incollato all’interno sinistro. Due giri completi, in realtà totalmente inutili visto che l’attaccante dei Red Devils non è pressato, tecnicamente non è neppure un dribbling. Semplicemente un virtuosismo estetico fine a se stesso, ma che ha fatto impazzire i social e il suo allenatore che lo ha pubblicamente ripreso e messo in panchina. Ma vivaddio cos’e il calcio se non divertimento?
Che male c’è ad aver fatto eseguito un gesto tecnico, per la sana voglia di divertisi e divertire il pubblico che ha apprezzato, sia quello all’Old Trafford che a casa? Ecco il perché di uno sport che sta diventando tutt’altro: perché ha perso le sue radici di divertimento, riconducendo sempre il tutto alla concretezza raggiunta ad ogni costo anche sul 3-0 di una partita finita. Ed è proprio per questo che diciamo, evviva, evviva, evviva. Evviva Antony e le sue giocate per alcuni da circo, per altri (molti) da artista del pallone.
Carlo Galati