
È iniziata come una bella avventura dalla quale non chiedere molto. Come tutte le prime volte non sai bene a cosa vai incontro, come può evolvere un torneo che è alla sua prima edizione, muovendosi nel solco profondo delle competizioni tennistiche a squadre. In principio fu la Davis, passando per Hoffman Cup e l’Atp Cup. Oggi si chiama United Cup e l’Italia è in finale.
Una finale raggiunta in modo tutt’altro che agevole, perdendo anche con la Polonia ma, qualificandosi come migliore seconda dei gironi, alle semifinali. Semifinali che hanno visto l’Italia battere 3-1 la Grecia. Ininfluente la sconfitta di Berrettini con Tsitsipas, decisivo invece il punto decisivo messo a segno da Lucia Bronzetti vittoriosa su Grammatikopoulou con un perentorio 2-0.
Avversario in finale sarà la formazione nordamericana che ha battuto quella Polonia di cui sopra. E non chiamatela coppetta; la vittoria in una competizione del genere può essere viatico morale per far bene in una stagione che sta iniziando e che vedrà, i nostri ragazzi e le nostre ragazze, impegnati come non mai chiamati a riscattare una stagione amara e avara di successi. L’occasione è ghiotta ma difficile. Gli Stati Uniti sono la squadra da battere ma l’appetito vien mangiando e questa Squadra (S rigorosamente maiuscola) di fame ne ha molta.
Carlo Galati