Too good to watch: Sinner all’esame di greco

Se avete avuto la pazienza di seguirci fino a qui, sapete che in questo piccolo spazio sociale vi abbiamo suggerito cinque match da guardare nel mare magnum delle partite dei primi tre turni. Ora, con gli ottavi, le scelte sono gioco forza obbligate. La prima riguarda l’ultimo nostro portabandiera impegnato nel match di ottavi con Tsitsipas.

Cosa dire? Tanto ci sarebbe da scrivere per introdurre la partita ma, per opportunità, analizzeremo un aspetto su tutti. Un anno è passato da quella partita di quarti di finale che da Melbourne avrebbe potuto far iniziare una stagione diversa per Jannik. È andata come sappiamo, con la separazione da Piatti e l’inizio della collaborazione con Vignozzi e Cahill.

Cosa è stato fatto in un anno non può essere riassunto ovviamente in un match, ma è altrettanto ovvio che giocare con lo stesso avversario, nello stesso campo, alla stessa ora dà il senso di ciò che è stato fatto e di ciò che sarà. Le possibilità di fare bene ci sono tutte, l’avversario è solido, forte e determinato ma battibile. L’occasione per quel salto che Jannik merita, è a portata di mano. Bisogna saperla cogliere. I tempi sono maturi.

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