
Sono da poco passate le 4 del mattino da questa parte del mondo. in corso una normale partita di regular season NBA tra i Los Angeles Lakers e Oklahoma City Thunder. Il tutto accade nel terzo quarto della sfida: un tiro in sospensione e via. LeBron James ha abbattuto il record di punti di Kareem Abdul-Jabbar (38387 punti) ed è il miglior marcatore di sempre nella storia della Nba.
In queste occasioni si tende spesso ad abusare del termine “storia” e dei vari aggettivi annessi e connessi. Mai però come in questo caso definire in tal modo quanto accaduto può rendere l’idea di un’impresa, di un muro abbattuto dopo oltre 40 anni, sfidando il limite dell’oggettività, trascendendo verso un confine che sembrava invalicabile ma che invece è stato spostato ancora più avanti.
Quanto però non lo sappiamo ancora perché il ragazzone di Cleveland tutto sembra men che un atleta sulla strada del tramonto. Certo, le primavere sono 38, ma la voglia di continuare è ancora tanta. Perché non è solo una questione di punti, una fredda roba aritmetica. È arte applicata allo sport, gesti tecnici che impreziosiscono i record dell’uomo che ha segnato più punti di tutti: 38.390 and counting.
Carlo Galati