I sorrisi d’oro del biathlon italiano

Ma cosa sarà mai questo biathlon? Sport nato di nicchia, che sembrava relegato nelle valli del nord Italia, sta conquistando con la resilienza tipica di questa disciplina il cuore, la testa e l’attenzione di tanti. Si scia, si spara, si scia e di nuovo si spara, accumunando due gesti che tecnici apparentemente così lontani, concretamente così vicini. E se non bastasse l’Italia femminile è diventata campione del mondo grazie a 4 atlete fantastiche.

L’impresa l’hanno compiuta ad Oberhof, in Germania, le quattro eroine della staffetta femminile: Samuela Comola, Dorothea Wierer, Hannah Auchentaller, Lisa Vittozzi, che si sono imposte su Germania, argento, e Svezia, bronzo. La vittoria è stata conquistata con il tempo di 1h14’39″7 con sole due ricariche utilizzate e con un vantaggio di 24″7 sulla nazionale tedesca, costretta a utilizzare 6 ricariche, e di 55″7 rispetto alla Svezia, con 2 penalità e 11 ricariche.

A tagliare il traguardo con le braccia rivolte verso l’alto, ultima tra le prime è stata Lisa Vittozzi; stanca e felice nel completare una frazione che ha consegnato il quartetto alla storia dello sport italiano e lanciando nel main stream una disciplina che sembrava per pochi e che ha conquistato tutti.

Carlo Galati

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