
Il 19 febbraio ad Ancora, nessuno lo ha visto arrivare. Neanche il campione olimpico e mondiale sui 60 metri indoor, sua maestà Marcel Jacobs. Su Samuele Ceccarelli, dopo quella vittoria, i riflettori si sono accesi: impossibile non vederlo di nuovo, ma risultato è stato lo stesso anche agli europei di Istambul: Ceccarelli primo, Jacobs secondo. È tripudio italiano.
Il distacco è stato minimo, come sempre in queste gare, a questi livelli. Due soli centesimi che hanno rappresentato un passaggio di consegna sul trono d’Europa su una specialità che finora aveva visto Jacobs dominare in lungo e in largo ma va bene così. Va bene perché la vittoria di Ceccarelli è il secondo posto di Marcel rappresentano lo stato di salute, ottimo, della velocità italiana, che ha avuto dopo quelle giornate magiche di Tokyo una nuova vita.
E va bene anche a Jacobs che ha un avversario degno di questo nome in casa. Un compagno di nazionale che arrivato dalle retrovie ha piazzato quel colpo di reni che vuol dire sorpasso. Questo dualismo tutto azzurro non può che fare bene a tutti, soprattutto in prospettiva. Perché va bene i 60 indoor ma i 100 outdoor sono, per certi versi, un’altra disciplina, che adesso avrà un aspirante re ed un re che farà di tutto per difendere il suo trono.
Carlo Galati