La marea verde sul Sei Nazioni con vista mondiale

Ascoltare “Ireland’s call” a Dublino il giorno dopo San Patrizio è qualcosa che scalda i cuori anche ai più retinenti. Se a questo aggiungiamo anche una vittoria sugli amatissimi inglesi e il conseguente trionfo nel Sei Nazioni, senza perdere una partita che sia una, beh se non è il Nirvana, poco ci manca. Ed è tutto merito del rugby.

La quinta partita della campagna, la peggiore delle cinque, ha però confermato l’ampiezza della rosa a disposizione di Farrell. I verdi hanno finito con in campo Rob Herring, Tom O’Toole, Jimmy O’Brien e Kieran Treadwell, gente che di solito non è neanche nei 23. Ha superato molte difficoltà e vinto partite giocate non bene, come questa, però non ha mai fatto dubitare di meritare un trionfo mai realmente in discussione.

L’Irlanda è, al momento, la migliore squadra al mondo e sul punto poco da dire o aggiungere. Lo dice il ranking, lo dicono i risultati, lo dice l’oggettiva forza di una rosa che non ha eguali. Eppure, manca ancora un tassello a questo squadra per restare nella storia di questo sport: manca la vittoria in coppa del mondo e l’occasione del 2023 è ghiotta come non mai. Ci arrivano da favoriti, con i galloni dei migliori della classe. L’Irlanda chiama.

Carlo Galati

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