
Per una volta vogliamo tornare all’essenza di questa pagina, che ama raccontare lo sport partendo da un’immagine, aggiungendo delle parole lì dove probabilmente non servirebbero: è la grande sfida da raccogliere. Non vi parlerò di quella che è la più bella vittoria della giovanissima carriera di Jannik Sinner, colta su Carlos Alcaraz, che quest’anno ha negli italiani le bestie nere degli Slam: in Australia fu Berrettini ad eliminarlo, ora Sinner a Wimbledon.
Quello che mi è piaciuto più di tutto quello che è stato, da uomo di sport e da uomo di tennis, è questo gesto, che ha un significato che va oltre il momento. Alcaraz sotto due set a zero, nell’ottavo gioco del terzo set impegna Sinner con una palla corta. Impegnandosi nel recupero, Jannik cade e Alcaraz corre subito a sincerarsi sulle sue condizioni. Quello che vedete in questo istante è la vera essenza di quello che è lo sport, è tutto.
Nel giorno in cui si celebrano i 100 anni del campo Centrale di Wimbledon, davanti a tanti eroi che quel campo lo hanno vissuto e reso immortale, questi due ventenni hanno spiegato al mondo di essere il futuro di questa disciplina. Non c’è altro da aggiungere in questo, se non che le prossime generazioni hanno trovato, si spera, l’epicità del duello in Jannik e Carlos. Ad maiora.
Carlo Galati