Angelo D’arrigo, l’uomo che seppe volare

L’uomo ha sempre sognato di volare, di poter varcare confini attraverso una diversa prospettiva, riuscendo a conquistare quella massima espressione di libertà che punta verso il cielo e l’infinito. Nasciamo uomini liberi, ma in quanti riescono davvero ad avvicinarsi a quel concetto? Pochi eletti. Uno di questi figli è stato Angelo D’Arrigo, catanese di nascita, cittadino della Terra e dei suoi elementi: uno sopra tutti, l’aria.

Amante della natura e dell’ambiente, ha condiviso spesso i suoi primati con diverse specie di uccelli. Tra le sue imprese spettacolari basta ricordare la traversata della Siberia in deltaplano nel 2002 con uno stormo di gru siberiane e il volo sull’Everest con aquila nepalese. Una delle sue ultime avventure fu quella sulle montagne dell’Aconcagua nella Cordigliera delle Ande, dove ha seguito lo spostamento migratorio dei condor.

Quindici anni fa, durante una dimostrazione di volo nella provincia di Ragusa rimane coinvolto in un pericoloso incidente. Si trovava come passeggero su un aereo, che all’improvviso precipitò schiantandosi contro il suolo. L’impattò fu letale e consegnò Angelo al suo ultimo e più importante volo: quello verso l’eternità, librandosi finalmente nell’aria, libero e felice realizzando ancora una volta quel sogno che per molti resta tale ma che lui vivrà per sempre.

Carlo Galati

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