
Sono due belle storie quelle di Hart e Ganna, due storie che affondano nella velocità le proprie radici: figlio sportivo di Sir Bradley Wiggins il primo, pistard adattato alla strada il secondo.
Due atleti giovani dalla faccia pulita che hanno lasciato il segno in un Giro diverso dagli altri ma non meno spettacolare e non meno intenso. Hart non ha mai indossato la maglia rosa durante la corsa ma ha deciso di portarsela a casa negli ultimi 15 km, Ganna ha vinto quattro tappe e tutte e tre le cronometro, cosa che, in un grande giro, non succedeva dai tempi di Tony Rominger.
Ricorderemo il Giro numero 103 per questo: per averci regalato un grandissimo finale, un testa a testa emozionante fino all’ultimo km tra Hart e Hyndley e per aver regalato al ciclismo italiano uno specialista della velocità che ha dimostrato di avere le qualità per poter puntare a qualcosa di più. Magari con una squadra che lavori per lui. Ci siamo divertiti, grazie a questi due ragazzi che hanno fatto del loro meglio per trasmettere e mantenere vive le emozioni del ciclismo. La sfida più difficile è stata vinta.
Carlo Galati