
Non dimenticherà mai Sofia, non dimenticheremo mai il 14/11/2020, il giorno in cui una promessa divenne speranza ed un giovane tennista italiano squarciò con forza il sipario del palcoscenico dei campioni, entrandovi.
Sono passati esattamente 12 mesi da quando Jannik Sinner a Milano sollevò il primo grande trofeo della propria vita, aggiudicandosi il titolo di miglior giovane del circuito. Vi entrò, in quel torneo, non per meriti di classifica ma grazie alla lungimiranza degli organizzatori che gli concessero una wildcard. Da quel momento le attese crebbero e con esse la consapevolezza in tutti noi addetti ai lavori, tifosi e appassionati, di trovarci di fronte a quello che non poteva essere definito come un proverbiale fuoco di paglia. Era qualcosa di più.
Lo ha dimostrato in questo 2020, anno per molti versi da dimenticare, ma non per Jannik. Due sono i momenti che ci restano scolpiti in testa: la maratona notturna di Parigi con Nadal, unico giocatore realmente in grado di mettere in difficoltà lo spagnolo nel torneo che è a tutti gli effetti suo, e la vittoria di Sofia, la prima vittoria nel circuito professionistico ATP. Due momenti che ci danno la caratura anche dell’uomo e non soltanto del giocatore. Sentirlo parlare in conferenza stampa dà il vero valore del talento; mai una parola fuori posto e sempre la consapevolezza di dover ancora migliore tanto. Questo dobbiamo tutelare: la purezza dello spirito del campione e la voglia di arrivare. Senza fretta. La strada è lunga ma sarà un bel viaggio. Per Jannik, con Jannik.
Carlo Galati