
Nessuno tocchi Matteo. Nessuno tocchi Lorenzo. Eppure sembra che ci si diverta a colpire i nostri ragazzi, in evidente e vera difficoltà, in un momento della loro carriera in cui gli scintillii della golden age sembrano aver lasciato lo spazio al sordo rumore della ruggine. Critiche su critiche, rimbrotti, numeri lanciati anche un po’ a caso per dimostrare quello che non ha bisogno di ulteriori spiegazioni. È un periodo no, capita.
Non crediamo ci sia di che preoccuparsi né per Musetti, né per Berrettini sia perché, come detto, si attraversano periodi nella vita e nello sport in cui tutto sembra andare bene e poi invece nulla riesce, neanche le cose più elementari, sia perché i segnali di piccola crescita e miglioramento ci sono. Piccoli scossoni, ma va bene così. Va bene così, per adesso.
È questo il momento in cui bisogna riconoscere che tutto non stia andando per il verso giusto ma è anche il momento in cui non bisognerebbe spingere troppo sull’ acceleratore della critica fine a se stessa. Sono ragazzi, sono giovani, hanno la loro vita e soprattutto non devono niente a nessuno. Neanche a se stessi. Quindi evviva Lorenzo, evviva Matteo; passerà la nottata e sarà l’alba di un nuovo giorno che spazzerà via fantasmi e vergognose insinuazioni. Courage.
Carlo Galati