
E sono tre. Dopo aver vinto le Atp finals NextGen, il primo titolo del circuito a Sofia, Jannik Sinner regala il terzo assolo a Melbourne battendo nella finale tutta italiana, Stefano Travaglia.
Non una gran partita, va detto. Ma ce lo aspettavamo. I due venivano da un doppio turno giocato venerdì e un calo, ad inizio stagione ci può stare. L’aspetto più importante però sta nell’inizio di continuità che Sinner sta dando ai propri successi dimostrando che può vincere anche non giocando il suo miglior tennis, anche concedendo troppo sul dritto, anche limitandosi a controllare.
Incoraggiante è la maturità con il quale ha gestito i momenti difficile segno che l’allenamento mentale, l’allenamento alla gestione della partita, sta dando i propri frutti. Ed è l’aspetto che ad alti livelli fa la differenza tra il limbo dell’eterna promessa e la fioritura dei campioni.
Non abituiamoci. Arriveranno tanti altri momenti difficili e magari sconfitte concenti o inaspettate, parliamo di un predestinato ma di comunque 19 anni. La sua strada è lunga ma l’esempio è incoraggiante. Sapete chi alla sua età aveva vinto due tornei Atp? Non vi diciamo il nome ma solo un indizio: è il numero 1 al mondo.
Carlo Galati